26 novembre 2017
DON'T RUN FLY FLORENCE
Oggi si è corsa la maratona di Firenze ed oggi tra gli Orange possiamo annoverare cinque nuovi maratoneti.
Cosa si prova, quali sono le sensazioni, quali le paure, come ci si sente a correre una maratona. Tutto questo, ci viene magistralmente descritto dalla nostra Teresa Presutto che oggi si è laureata a pieni voti, MARATONETA:
“””””””””Ma, ditemi, quanto grande è il cielo sopra Firenze?
Oggi il cielo lo misuriamo con una grandezza vettoriale, il nostro cielo è grande quanto una Maratona.
26 novembre 2017 -ore 8,30- si è alzato il sipario e la nostra prima è andata in scena. Ragazze, oggi è toccato a noi.
Tre due uno. Il segno della croce, il "Forza e onore" di Peppe nelle mani e i piedi sono andati.
Ho iniziato un dialogo insistente con le mie gambe che ho sempre odiato per il loro spessore, quelle gambe oggi mi hanno sostenuta fedeli e instancabili. Le ho amate e le amo, come mai avrei potuto immaginare. Solide, robuste mi hanno sorretta anche quando la testa diceva loro di fermarsi.
Negli infiniti chilometri ho avvolto il nastro e ho rivissuto tutto ciò che ci aveva condotti fin la.
Ho guardato già con nostalgia a quell'appuntamento delle 5:45 fuori al Gossip di Viale Mineri, alle palpebre ancora desiderose di sonno e agli sbadigli confusi ad un sempre arronzato stretching.
Eppure siamo state sempre lì, inesorabili, con le scarpette allacciate, un occhio al gps e un sorriso per tutte.
Ringrazio la Telesia Running che ci ha dato l'opportunità di incontrarci e di contagiarci con il nostro entusiasmo sgangherato.
Abbiamo corso condividendo tante cose: le nostre storie, le nostre ricette, qualche inciucio e soprattutto le nostre paure, esorcizzate sempre al suono di sonore risate.
Ho ripensato alle trasferte con i miei amici podisti, ho visto i loro volti e ho riascoltato le loro memorabili imprese.
Ho ripensato alle nostre mangiate, luppolo sì o luppolo no, pur di bere una birra prima della gara. Ho risfogliato tutti i libri letti, ho elaborato uno ad uno tutti gli antidoti allo sconforto, ho estratto da quel taschino il gel a coca cola piu' con la faccia di un talismano che con il carattere di un integratore.
Per 35 chilometri la città che ci era stata ostile, che ci aveva accolti con vento, gelo e pioggia, al muro dei 35 ci ha guardate e ci ha sorriso.
Al 38-imo ci ha addirittura strizzato un occhiolino con il sole che spuntava dietro la Cupola di Brunelleshi, in senso di inconfutabile intesa.
Mi sono voltata a guardare Gabriella perché è il dono dell'amicizia (oggi non voglio dire socia, voglio dire proprio Amica ) e con il pensiero sono andata a mio marito che era già con la sua medaglia al petto. Al solito, come da sempre e come in tutto (ci) arriva sempre prima di me.
Di lato - e non è un miraggio - spunta il nostro coach Pietro e fa un pezzo di strada con noi, forse il più delicato e il più fragile, allo spuntare del cartello a due cifre con un 4 davanti ci lascia al nostro destino orami scritto e ci urla "ora non servono le gambe, ora mettetici il cuore."
All'orizzonte vediamo l'arco bianco del finisher, bello quanto un altare che ci fa spose.
Al traguardo, oggetto di sogni e tormenti dei lunghi mesi, c'e' il Ristoro dei Ristori: la mia famiglia e i miei amici. Il conforto di tutti, le lacrime inattese di Carla e il sorriso di mia madre. Tra le sue braccia, alla soglia dei 45 anni, mi sono sentita invincibile come quando ero bambina.
Mamma, hai capito?! ce l'abbiamo fatta! Da oggi possiamo dirlo anche noi: siamo MA RA TO NE TE!
26 novembre 2017 la medaglia al collo ha il sapore di un sipario che cala, mentre scorrono i titoli di coda con i protagonisti in ordine di apparizione al traguardo:
Pasquale Ruggiero (3 ore e 20)
Aureliano Ciervo (3 ore e 44)
Giovanni Alaadik (3 ore e 52)
Di Caprio Antonio (4 ore e 06)
Roberta Varricchione (4 ore e 17)
Nadia Palmieri (4 ore e 27)
Grabriella di Paola (4 ore e 32)
Teresa Presutto (4 ore e 32)
Gemma Sagnella ( 5 ore e 36 )
Lunga vita alle emozioni, "l'unione fa la corsa"””””””””.